Il prezzo massimo raggiunto dal rame Lunedì sul London Metal Exchange (LME) ha raggiunto il record di 11.104,50 dollari per tonnellata.
I trader invece si stanno affrettando a spedire metallo nei magazzini CME negli USA per coprire le posizioni corte, ma questo clima di timore non ha fatto altro che far salire i prezzi del rame del 27% da gennaio.
Tuttavia c’è chi come la Cina ne ha in abbondanza. Le scorte registrate presso lo Shanghai Futures Exchange sono elevate e come di consueto è avvenuto l’aumento stagionale delle scorte.
Una serie di fattori tra cui la debole domanda spot, le robuste importazioni e l’aumento della produzione interna hanno mantenuto elevate le scorte di scambio della Cina.
Nel frattempo, le importazioni cinesi di metalli raffinati hanno registrato un ritmo sostenuto, e quest’anno si sono aggiunte anche le materie prime e i concentrati di rame a fronte della chiusura definitiva della miniera Cobre di Panama.
Le fonderie cinesi hanno ridotto la produzione di concentrati di rame a causa delle condizioni antieconomiche che, insieme a prezzi elevati, ha causato un crollo del premio Yangshan, un indicatore attentamente monitorato della propensione all’importazione di rame da parte della Cina.